LE BELLEZZE DELLA PROVINCIA DI 




Poche decine di minuti d'auto separano Sassari dalla costa occidentale, dove le scure rupi di rocce scistose si aprono nelle incantevoli cale dell'Argentiera; qui, fino a pochi decenni or sono, si sfruttava un giacimento di piombo argentifero. A testimonianza rimangono, purtroppo in abbandono gli spettacolari edifici della laveria, il paesino dei minatori invece è stato restaurato e trasformato in villaggio turistico, e conserva quasi intatto il suggestivo, antico aspetto.


Lungo la splendida costa a nord della città di Alghero la vasta insenatura di Porto Conte (che si raggiunge sfiorando il bellissimo complesso nuragico del Palmavera),ad ovest dalle aspre rupi del Capo Caccia, alto oltre 200 m. a picco sul mare. In questa zona il mare e le acque piovane hanno prodotto in milioni di anni straordinari fenomeni di erosione, fra i quali spiccano la grotta dell'Isola Foradada (che significa appunto «forata») e le famose, indimenticabili Grotte di Nettuno, che si possono raggiungere dal mare prendendo i barconi in partenza da Alghero, o da terra attraverso la Escala Cabirol, scavata nella parete rocciosa, con viste panoramiche meravigliose dell'erta scogliera.


Il Logudoro è una vasta regione priva di confini naturali dove piane alluvionali sono circondate da montagne vulcaniche. Il numero di resti preistorici testimonia la millenaria presenza umana: tra questi, il nuraghe Santu Antine (S. Costantino) di Torralba rappresenta una delle più suggestive mete archeologiche e turistiche della Sardegna. Sorge con la sua inconfondibile mole nella piana di Cabu Abbas (presso Torralba), recentemente ribattezzata Valle dei Nuraghi per il grande numero di torri preistoriche che vi sorgono. Nelle campagne di Bonorva si trova la Necropoli Nuragica di S. Andrea Priu, sopra le quali sorge il famoso altare a forma di toro.

Interessanti sono inoltre, tra Giave e Bonorva, le Domus de Janas di Riu Mulinu. Alcuni paesini hanno un grazioso centro storico, di aspetto medievale altri vantano monumenti di età romanica come la chiesa pisana di S. Pietro di Sorres a Borutta.


A Sassari, dalla piazza Mazzotti è facilmente raggiungibile il Duomo di San Nicola di Bari, che domina l'omonima piccola piazza con la sua grande facciata barocca, il lato destro della massiccia costruzione prospetta sulla caratteristica via Turritana, mentre attraverso il vicolo del Campanile si segue il lato sinistro, dove si trovano alcune antiche lapidi murate, ed il bel campanile che fino al terzo ordine rappresenta I' unico resto della originaria costruzione romanica del XII secolo. Le altre parti furono infatti modificate fra la fine del Quattrocento ed i primi del Cinquecento con la costruzione di un complesso a croce latina, dalle alte volte a crociera, ed intorno alla fine del Seicento quando, per il verificarsi di gravi lesioni nelle strutture

anteriori dell'edificio, fu necessario abbattere la prima campata e sostenere le spinte statiche con una nuova facciata realizzata secondo lo stile barocco-spagnolo.
Sassari è una delle poche città che alla vigilia di Ferragosto non appare deserta, a parte le centinaia di tunsti che affollano le strade, sono migliaia i sassaresi che non rinunciano al tradizionale appuntamento con la "faradda" (la discesa dei Candelieri). Gli alti e pesanti candelieri di legno sono infatti trasportati dai rappresentanti dei sette gremi (piccapietre, viandanti, ortolani, calzolai, muratori, sarti e massai) da piazza Castello alla chiesa di S. Maria, dove rendono omaggio alla Madonna.


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