MUSEI IN
SARDEGNA
ORTO BOTANICO
VIALE SANT'IGNAZIO DA LACONI,11 - CAGLIARI
TEL. 070 668459 - 070 662431 - 070 650239 - 070653462
Istituto di Botanica e Orto botanico dell'Università degli Studi di Cagliari
C.I.M.A.S. (Centro Interdipartimentale dei Musei e dell'Archivio Storico)
Orari d'apertura:8-13.30 (Ottobre-Marzo) - 8-13.30/15-18.30 (Aprile-Settembre) - Visite guidate, su prenotazione (Lunedì-Venerdì ore 9-10, Tel. 070/6753522). Seconda e quarta domenica del mese (ore 11) visita guidata (max 40 persone).
L'Orto ha sede in una vallata di natura calcarea miocenica dal clima mite e protetta dai venti, di rilevante interesse archeologico e famosa quale luogo di organizzazione della "congiura Palabanda", antipiemontese, miseramente fallita il 30 ottobre del 1812.
Fondato nel 1866 da Patrizio Gennari, docente di Storia Naturale dell'Università di Cagliari, mantiene ancora oggi la sua antica struttura del giardini all'italiana. Ha una superficie di 5 ettari con caratteristiche microclimatiche di tipo termomediterraneo secco e presenta attualmente tre principali settori: mediterraneo, tropicale e delle piante succulente. Conta circa 600 alberi, 550 arbusti e 75 lianose. Gli esemplari in vaso, appartenenti a collezioni diverse, sono circa 800, circa 100 sono le succulente, distribuite a pieno campo e in serra.
La visita dell'orto si articola in due percorsi:
Percorso verde (12 soste):
Notizie storiche e funzioni degli Orti Botanici
Le etichette
Le Cycadales. Sono le piante più antiche che si riproducono per seme, con massimo sviluppo del mesozoico (Era delle cicadine e dei dinosauri)
Vasca del papiro (Cyperus papyrus L.). Il papiro è soprattutto noto per i fogli che gli antichi egizi ricavavano dal midollo del suo fusto, per scrivervi i loro documenti.
Gelso degli osagi (Maclura pomifera (Raf.) Schneid). Il genere comprende 12 specie di alberi tropicali e subtropicali. Albero spinoso delle regioni centro-occidentali statunitensi, è coltivato per la robustezza e flessibilità del suo legno.
L'albero fiamma. Di origine australiana, la Sterculia acerifolia A.Cunn., fiorisce a Cagliari ogni 4-5 anni, con dei fiori rosso scarlatto.
Vasca centrale. Vi sono diversi tipi di piante acquatiche dalle splendide fioriture: idrofite radicanti ed una idrofita natante perenne, il giacinto d'acqua, originario dell'America centrale e diffuso nell'Africa tropicale e in Europa.
Le piante succulente con un sistema di adattamento alla mancanza d'acqua. La necessità di accumulo d'acqua fa assumere a questi vegetali forme e strutture particolari nei tessuti e negli organi (agavi, aloe, Lampranthus, Euphorbia, Cereus, Opuntia).
Una cava punico-romana, i Ficus storici, le felci "arboree".L'area più suggestiva dell'Orto presenta le tracce di un sistema idrico, due ultra centenari Ficus magnoloides, Bozzi e felci "arboree" (Cyathea cooperi (Muell.) Domin, Dicksonia antarctica Labill).
Una collezione di piante e sistemi per la cattura e il risparmio dell'acqua. Tra le rarità e curiosità di questa collezione di circa 200 specie di succulente, vi sono le succulente con peli (che catturano l'umidità), quelle con foglie caduche (che assolvono all'attività di fotosintesi e traspirazione), quelle con struttura mimetica (simile al ciottolame che le ospita) e quelle con la "finestrella funzionale" (che funziona da filtro per la luce, la quale sensibilizza il profondo parenchima clorofilliano).
Area mediterranea. Le caratteristiche climatiche della valle di Palabanda spiegano la presenza diffusa di specie mediterranee della fascia costiera (pino d'Aleppo, alaterno, lentisco, palma nana). In quest'area sono localizzati carrubi, specie della fascia collinare (leccio, alloro, corbezzolo) e montana (tasso, roverella, agrifoglio).
Fior di loto (Nelumbo nucifera Gaertn). E' forse la pianta acquatica esotica più conosciuta perché facile da coltivare a tutte le latitudini. Il nome deriva dai suoi semi, noto come il Sacro Loto degli Egizi.
Percorso Blu (13 soste) Istituto di Botanica e Museo Erbario
Cipresso calvo o di palude. Splendido albero originario del Nord America, ha radici "pneumatofori" che, ergendosi verticalmente, prelevano dall'esterno l'ossigeno che manca nel fango asfittico delle paludi tropicali in cui vive.
La fitolacca (Phytolacca dioica) (L.) Moq.). Originaria dell'America meridionale e introdotta in Europa nel 1768, la specie presenta una caratteristica forma e struttura del colletto per la riserva d'acqua. Può perdere foglie per il freddo o per siccità.
Il semenzaio. Locale in cui vengono preparati i semi (o altre parti delle piante) da inviare su richiesta, ai fini dell'arricchimento di collezioni e di ricerche di acclimatazione, moltiplicazione e diffusione delle piante.
Il pozzo romano, profondo più di 50 metri.
Euforbia delle Canarie (Euphorbia canariensis L.). E' forse l'esemplare più maestoso presente in Europa. Occupa una superficie di circa 100 m² e ha circa 50 anni di età.
L'ingresso di un canale adduttore. A valle di una cisterna si trova l'apertura di una galleria lunga circa 8 m.
Ingresso per la cisterna "a damigiana" (160 m.³). Scavata nella roccia, pertinente al ramo terminale di un acquedotto del 140 d.C., che portava l'acqua da Villamassargia a Cagliari.
La serra di acclimatazione delle piante succulente. Tale struttura è necessaria per acclimatare le piante succulente provenienti da areali a climi diversi, prima del trasferimento a pieno campo, ossia quelle da destinare a materiale di scambio con altri orti.
Cisterna o riparo sotto roccia. Ospita una significativa prateria acquatica di Pistia stratoides
La grotta "Gennari". Lunga più di 15 m., con un ingresso a galleria, ospita splendidi esemplari di Philodendron che riescono a fruttificare e presentano numerosissime radici aeree.
La cisterna "a trifoglio". Di origine punica, il suo uso razionale è di età romana.
Il palmeto. In circa 4000 m² sono presenti circa 60 palme appartenenti ad una decina di generi e a 16 specie. La più diffusa è la palma nana (Chamaerops humilis L.), la più pregiata è la Syagrus romanzoffianum (Cham.) Glassm. Interessante anche la palma da datteri (Phoenix dactylifera L.) che raggiunge la completa maturità dei frutti e la fertilità dei semi.
Informazioni tratte dal sito della Provincia di Cagliari
Ringraziamo i comuni, le aziende di turismo ed i privati che hanno collaborato o che volessero collaborare per darci modo di tenere queste pagine aggiornate.