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Auguri a Vittorio, Efisia, Nina e Cesare! |
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Oggi raccontiamo una favola. O meglio, raccontiamo una realtà che favola potrebbe essere, al punto da sembrarlo... ed invece è realtà, realtà vera, fatta di fatica e di sudore. Raccontiamo di come la passione per la bicicletta possa rapire una persona e portarla a risultati che sembrano impossibili da raggiungere... o solo da immaginare. |
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Da Olbia a Piombino in Windsurf by Dr.Victor |
Dr. Victor alla Parigi Dakar |
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E' sempre stato uno sportivo, Vittorio Serra, ed allo sport si è sempre applicato senza risparmiarsi mai, sempre pronto a provare qualcosa di nuovo o di diverso. Negli anni 70, correva con le sue moto da regolarità, quelle mitiche Puch, Sachs, Zundapp, Swm e Fantic Motor che chiunque in quel periodo amasse il fuoristrada non poteva che sognare, poi arrivarono il windsurf e le imprese incredibili, come la circumnavigazione della Sardegna e la traversata Olbia-Piombino, poi il Deltaplano a motore e le riprese aeree delle più belle coste dell'Isola, e poi la mountain bike e le imprese impossibili... |
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Akakus - Vittorio Serra alla Lybike 2002 |
Vittorio Serra alla Lybike edizione 2001 |
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Già, impossibili. Si resta sbalorditi a sentirlo raccontare. Vittorio parla piano, non alza mai il tono della voce, non gli occorrono artifizi da attore per rendere mirabolanti le proprie imprese che racconta con semplicità, quasi fossero le cose più normali al mondo e, da buon Sardo, con un po' di ritrosia, quasi parlasse di un'altra persona. Si ferma solo un istante per raccogliere i suoi pensieri e rivivere nella mente le sensazioni provate, poi racconta... Racconta delle distese di sabbia dell'Africa, di Iron-bike, di corse massacranti della durata di 24 ore tra le montagne del cuneese, di Campionati del Mondo, di Parigi-Dakar (tre!), di Rally Lybike (due!), Di Afrika Rampitour, di passaggi tra le montagne della Sardegna dove l'uomo è passato ben poche volte e men che mai con un mezzo meccanico... |
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Dr. Victor all' Iron Bike 2004 |
I principali quotidiani della Sardegna hanno spesso commentato le imprese di Vittorio Serra |
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Lo guardo mentre parla con indosso il suo camice da dentista: il fisico è asciutto, minuto, gli occhi sinceri. Non pare raccontare fantasie. Ciò che racconta l'ha vissuto davvero, anche se sembra incredibile... Lui si ferma, immagina il mio dubbio, sorride appena e, senza scomporsi e con la stessa semplicità delle sue parole, mi mostra le prove di quel che ha raccontato: fotografie, ritagli di giornale e di riviste specializzate, coppe, targhe, medaglie, trofei, il windsurf della traversata, l'elica del deltaplano, le moto da regolarità ancora splendenti, i gioielli portati dall'Africa sono sempre stati sotto i miei occhi, negli scaffali, appesi alle pareti, intorno a noi, mai ostentati, ma presenti, come tutto il vissuto di un uomo è sempre presente nella persona che noi siamo e perciò quasi invisibili, naturali. |
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Vittorio Serra pedala sul versante Sud del Monte Genis |
La leggerezza di un telaio Dr.Victor in Fibra di Carbonio è stupefacente! |
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E poi mi mostra la sua bicicletta. E' la stessa che ho visto nelle foto e nelle riviste più recenti, nera, con il marchio Dr.Victor stampato in rosso e bianco. Mi chiede di toglierla dal supporto ed io lo faccio, anche se mi rimangono in mano la sella ed il manubrio... no... cioè... la bici c'è! Gli occhi la vedono, ma... la mente si rifiuta di capire! La bici che ho in mano ha un peso che non corrisponde a niente di reale! Otto chili e quattrocento grammi: fibra di carbonio allo stato puro! Resto per un attimo come un pugile stordito, colpito da un gancio inaspettato... e vengo punito! Quello che mi ha colpito è solo l'UNO: il DUE arriva poco dopo, ed è talmente forte che per un po' non riesco nemmeno a capire che è arrivato. |
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Questa Mountain Bike delle meraviglie pesa 8,4 kg! |
Le riviste specializzate del settore si sono occupate spesso delle Mountain Bike di Dr.Victor |
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<Carina vero? L'ho fatta io! Pezzo per pezzo> dice Vittorio. Questa volta l'orgoglio non può restare nascosto. Lo vedo chiaramente sotto il suo sorriso divertito, mentre capisco cosa intende con <L'ho fatta io> e la mia mascella inferiore rivela un peso inaspettato e viene attratta (inesorabilmente e a dispetto dei miei penosi tentativi di evitarlo) verso il pavimento. L'ha fatta davvero lui! Non è composta da singoli pezzi acquistati separatamente e poi assemblati, ha creato lui ogni parte artigianalmente, ha lavorato la fibra di carbonio adattandola lentamente nelle forme e nel peso fino a raggiungere un risultato ideale. Ha testato personalmente ogni nuovo pezzo sui monti della Sardegna sottoponendolo agli sforzi più incredibili, l'ha esaminato e l'ha migliorato con quella perizia che solo chi lavora con un'immensa passione nel cuore può vantare. |
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Vittorio Serra nel suo Laboratorio. Alle sue spalle l'evoluzione del suo telaio per Mountain Bike in fibra di Carbonio |
Quando la Fibra di Carbonio da spettacolo! La cura posta da Vittorio Serra nella realizzazione dei suoi telai fin nei minimi dettagli ha dell' incredibile. |
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Intorno a me c'è un laboratorio, artigianale si, ma avanzatissimo tecnologicamente. Vedo le serie di pezzi, dal primo prototipo, all'ultima realizzazione ed intuisco gli studi, il lavoro svolto per creare utensili e oggetti. Sono tutti in fila, tutti legati ad un ricordo particolare: dal telaio di una vittoria alla sella rotta durante l'Afrika Rampitour in Egitto raccontano pezzi di una storia che si stenta a credere possa essere racchiusa nei 45 anni di età di Vittorio. Nelle corse più estreme il peso ha un'importanza fondamentale, e la ricerca di un peso sempre minore del suo mezzo ha portato Vittorio Serra al punto in cui ormai per lui la fibra di carbonio non ha più segreti. Il processo di fabbricazione del pezzo è stato migliorato via via fino ad un limite che un profano può difficilmente pensare come reale. Potrebbe costruire il telaio della prossima Ferrari da Formula 1, il nostro Dr.Victor, ed invece lui applica le sue conoscenze agli oggetti più inaspettati. |
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Si narra che il mitico Dr.Victor abbia appreso l'arte di lavorare la Fibra di Carbonio da antichi graffiti rupestri da lui rinvenuti in Libia... |
Quando il peso è fondamenteale, niente viene lasciato al caso. |
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Ed ecco quindi apparire ai miei occhi una collezione di coltelli che ha dell'incredibile! Da taglio, da tasca, da Trekking, da Sub, con lame lisce o damascate, fisse o a serramanico, di qualsiasi foggia o dimensione, i suoi coltelli hanno una particolarità: il peso dell'attrezzo è quello della lama, perchè il manico in fibra di carbonio pesa meno delle viti che lo stringono! Il massimo dell'emozione è dato dalla tipica lama Sarda, in cui il millenario manico in osso è sostituito dal moderno materiale spaziale. Sono prototipi, non perfettamente rifiniti, e Vittorio è un po' restio a lasciarmeli fotografare... ma sono splendidi, davvero unici! |
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Non è davvero semplice trovare in circolazione un coltello a serramanico con il manico in Fibra di Carbonio. |
Nella realizzazione deI gioielli in Fibra di Carbonio ed Oro, Vittorio Serra si è ispirato sia ai monili delle popolazioni del Sahara... |
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Siamo alla fine della storia, penso, e mi preparo a lasciare il nostro Vittorio cercando di fissare nella mia mente quanto ho visto, sapendo che ben difficilmente potrò riuscire a raccontare l'emozione vissuta. Ed invece c'è ancora spazio per un'altra magia. Partendo dal presupposto che un diamante è composto da atomi di carbonio, non potevano mancare i gioielli! Ed eccoli davanti ai miei occhi! Le forme riportano ai gioielli del Sahara raccolti nei suoi viaggi in Africa, l'oro giallo, un po' ramato, stacca decisamente sul nero lucido della fibra di carbonio, la realizzazione è volutamente esplicita nel suo essere artigianale, il risultato (nello stile Dr.Victor) è sempre lo stesso: mozzafiato! |
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...che ad immagini della tradizione Sarda. |
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